PEC: sab-lom@pec.cultura.gov.it   posta elettronica: sab-lom@cultura.gov.it  telefoni: 0286984548 / 0286457074

Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia

#dantedì - La Commedia in Lombardia: Cristoforo Landino. Brescia, Bonino Bonini, 31 V 1487 xilografie e giochi enigmistici

Vedi il post e le immagini

Il nostro viaggio virtuale continua a Brescia.
Siamo alla Bbilioteca civica "Queriniana".
Il suo direttore, Ennio Ferraglio, aveva organizzato un one-book-show in occasione del Dantedì.
L'emergenza non lo ha reso possibile.
Invitato a partecipare al nostro tour virtuale con la sua proposta originariamente 'analogica', ha accettato con l'orgoglioso entusiasmo del testimone delle istituzioni che vuole dar voce alla resistenza della cultura nella drammatica congiuntura sanitaria e sociale che stiamo vivendo.

A voi alcune delle xilografie più significative del volume:
Commedia, con commento di Cristoforo Landino. Brescia, Bonino Bonini, 31 V 1487 [Brescia, Biblioteca Queriniana, Inc. Lechi 197]

Considerata il capolavoro della tipografia bresciana del XV secolo, questa edizione è adorna di 68 xilografie, che illustrano i canti fino al primo del Paradiso.

Le matrici impiegate dal Bonini sono in realtà 60 (ci troviamo, infatti, di fronte a casi di riuso delle medesime matrici per illustrare canti diversi) e sono opera di mani differenti per stile e qualità dell’esecuzione: gli esiti migliori si ravvisano nelle immagini a corredo dei canti I-IV dell’Inferno. Si tratta, nel complesso, di un aristocratico in-folio di 310 carte, frutto di un ambizioso progetto editoriale: costituire la prima edizione interamente illustrata del poema dantesco; in poche parole, la risposta bresciana all’edizione fiorentina di Niccolò di Lorenzo del 1481, il cui apparato iconografico, con i rami tradizionalmente attribuiti a Botticelli, non andava oltre l’illustrazione dei primi 19 canti dell’Inferno.

Una particolarità va segnalata: all’interno delle prime quattro xilografie si nota la presenza di cartigli, lasciati in bianco in fase di stampa. La funzione è abbastanza chiara: i cartigli erano destinati ad accogliere i nomi dei diversi personaggi raffigurati e questa operazione veniva demandata al lettore, il quale poteva dunque intervenire a completare e personalizzare l’immagine. Si trattava, dunque, di una sorta di gioco enigmistico: semplice finché si trattava delle figure di Dante e Virgilio; decisamente più complesso a proposito di Inf. IV, quando il lettore avrebbe dovuto identificare correttamente una decina di personaggi maschili e femminili nel castello degli spiriti magni.

La prima xilogtrafia che qui vi offriamo è quella affrontata alla pagina incipitaria, quindi di facile 'lettura'.
Vi sfidiamo a 'leggere' la seconda!
Buon divertimento!

Dal racconto di Ennio Ferraglio.