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Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia

Archivio Arturo Schwarz

Salutiamo Arturo Schwarz dalla sua Milano. Ha seguito personalmente fino alla fine e voluto il vincolo archivistico su quanto ancora resta in Italia della sua attività di gallerista, critico, intellettuale, autore, editore, attivista.

La storia della tutela del suo vasto e complesso archivio (che è nel contempo archivio di artista, di persona, di impresa) comincia nel 2018 con la notifica di avvio di procedimento di dichiarazione di interesse culturale di un nucleo di 124 volumi di sua proprietà in un'asta milanese .

Di lì si è avviata una complessa attività istruttoria e ampie interlocuzioni: con lui in prima persona e con gli interlocutori internazionali (tra gli altri, anche The Israel Museum di Gerusalemme) interessati ad acquisire quanto ancora restava (e resta) sul territorio italiano.

Dopo lunghe e alterne vicende, il decreto di vincolo n. 22 del 4 novembre 2020 individua finalmente il "compendio Arturo Schwarz" come parte del patrimonio culturale italiano.

Da due anni discutevamo con lui in persona di ipotesi progettuali per rendere il compendio disponibile alla pubblica consultazione e per valorizzarlo adeguatamente, anche grazie ad accordi internazionali.

Ci onoriamo di custodirne la volontà e la visione lavorando sin da subito alla sua descrizione, grazie a un finanziamento della Direzione generale Archivi, che ci consentirà di conoscere la consistenza e il contenuto esatto del compendio entro la fine del 2021.

La tutela generativa ha la vista lunga: produce valore pubblico per il presente a partire dalla conservazione di quello che è stato.

Questo il nostro saluto ad Arturo Schwarz.